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SETTORE ACQUA
LEGIONELLA E LEGIONELLOSI, TRATTAMENTO ANTI LEGIONELLA
IL BATTERIO DELLA LEGIONELLA – DOVE SI TROVA?
La legionella è uno dei batteri presenti in ambienti acquatici sia naturali che artificiali. Dagli ambienti naturali le legionelle risalgono a quelli artificiali come gli impianti idrici degli edifici: serbatoi, tubature, fontane, piscine e impianti di distribuzione dell’acqua e di condizionamento dell’aria.
Le condizioni più favorevoli alla proliferazione sono:
– la stagnazione dell’acqua
– la presenza di incrostazioni e di sedimenti
– la formazione di biofilm
– la presenza microrganismi come le amebe.
La legionella sopravvive con una temperatura dell’acqua compresa tra i 5,7 e i 55 gradi centigradi.
Il massimo sviluppo si verifica con una temperatura dell’acqua compresa tra i 25°C e i 42°C.
Ha la capacità di sopravvivere in ambienti acidi e alcalini, in quanto sopporta valori del pH compresi tra 5,5 e 8,1.
LA LEGIONELLA – STORIA
Nell’estate del 1976 a Filadelfia (USA), tra i partecipanti ad un convegno della “American Legion”, si verificò lo scoppio di una epidemia sotto forma di una grave malattia respiratoria. L’epidemia colpì quasi tutti i “legionari” che assistevano ai lavori in una sala di un albergo – circa 5000 persone – e causò 29 decessi. La malattia venne pertanto chiamata “malattia dei legionari” o “malattia del legionario” e il microrganismo responsabile prese il nome di Legionella pneumophila.
TRASMISSIONE DELLA LEGIONELLA E SINTOMI: LEGIONELLOSI E FEBBRE DI PONTIAC
L’infezione da “legionella” si verifica quando l’acqua, contaminata da questo batterio, viene inalata nei polmomi allo stato di aerosol, cioè quando l’acqua viene ridotta a gocce dalle dimensioni di pochi millesimi di millimetro – che vanno da 1 a 5 millesimi – e che, ovviamente, contengano un numero sufficiente di batteri (vedi più sotto le quantità che possono dare il via all’infezione).
Quando l’acqua così nebulizzata viene respirata da soggetti a rischio, nei polmoni si sviluppa l’infezione. Non ci sono prove di trasmissione diretta della legionellosi tra esseri umani.
L’infezione da legionella può dare luogo a due quadri clinici: la febbre di Pontiac e la legionellosi.
La febbre di Pontiac è una variante della legionellosi meno grave che ha una incubazione di uno o due giorni e si risolve in meno di una settimana. Pur essendo fastidiosa in quanto provoca un malessere generale, un po’ di febbre e dei fastidiosi mal di testa, si risolve spontaneamente.
La legionellosi è molto più grave. Ha una ha incubazione di 5-6 giorni ed oltre ai sintomi descritti per la “Pontiac” può dare disturbi neurologici, cardiaci, gastrointestinali, ed altre complicazioni; in alcuni casi “gravi” può addirittura essere letale. La polmonite da legionella è simile ad altre forme atipiche o batteriche di polmonite ed è riconoscibile dal modo in cui sono coinvolti gli organi diversi dai polmoni.
I fattori che favoriscono l’acquisizione della legionellosi ed aumentano il rischio di contrarla sono:
l’età avanzata (la distribuzione per età dimostra che il 50% dei casi ha superato i 65 anni e che l’età media dei pazienti è di 63 anni, con un range compreso tra 0 e 100 anni – Fonte ISS)
– il fumo
– l’immunodeficienza
– il sesso: i maschi sono più soggetti delle femmine (Il 71,2% dei casi di legionellosi è di sesso maschile e il rapporto maschi/femmine è 2,5:1. – Fonte ISS)
– le patologie cronico-degenerative
La malattia è letale nel 5-15% dei casi.
QUALI SONO GLI IMPIANTI IDRICI INFETTABILI
Tulle le installazioni che producono acqua nebulizzata – reti di ricircolo acqua calda negli impianti idrico-sanitari, impianti di condizionamento – sono luoghi in cui è possibile e favorita la diffusione del batterio.
L’intervallo di proliferazione del batterio va dai 15°C a 50°C. Si è verificato che, comunque, fino ai 22°C il batterio può essere presente ma è inattivo.
Le zone critiche di proliferazione negli impianti idrosanitari sono: l’interno delle tubazioni, in special modo quelle vecchie e con depositi all’interno, nei soffioni doccia, nei serbatoi, nei bollitori e nei sistemi antincendio a sprinkler.
Con esami “ad hoc” la legionella può essere rilevata anche in vasche e piscine per idromassaggio in cui i getti di acqua iniettati a grande velocità producono bolle attraverso le quali il batterio può essere rilasciato nell’aria ed essere respirato. Anche le fontane decorative sia continue che ad intermittenza, che producono spruzzi che vengono nebulizzati possono aumentare la contaminazione.
Altri impianti nei quali il rischio della presenza del batterio della legionella è molto elevato sono quelli di condizionamento dell’aria, quelli di umidificazione, quelli raffrescatori a spruzzo di acqua e le torri di raffreddamento. Anche gli impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria la cui temperatura media è intorno ai 50°C, può essere fonte di inquinamento.
PROVVEDIMENTI: COME E QUANDO INTERVENIRE PER LA BONIFICA DA LEGIONELLA
Qui di seguito, riportiamo gli interventi per la profilassi e il controllo, consigliati in base alle concentrazioni di UFC/L (UFC/L = Unità Formanti Colonie/Litro) rilevate.
– Provvedimenti di sanificazione e bonifica in relazione agli esiti delle analisi negli impianti idrici o di condizionament
MINORE O UGUALE A 1.000 UFC/L
In assenza di casi clinici:
– verificare che siano comunque in atto misure di controllo – negli stabilimenti termali, per gli impianti che erogano le acque termali, fare comunque una bonifica e aggiornale la valutazione del rischio.
In presenza di un caso clinico:
– rivedere le misure già messe in atto e valutare l’opportunità di effettuare un intervento di bonifica;
– negli impianti di erogazione di acque termali effettuare una bonifica e aggiornare la valutazione del rischio.
In presenza di un cluster:
– rivedere le misure di controllo ed effettuare la bonifica
MAGGIORE DI 1.000 UFC/L MA MINORE O UGUALE A 10.000 UFC/L
In assenza di casi clinici:
– verificare che siano comunque in atto misure di controllo
– negli impianti che erogano le acque termali, effettuare una bonifica.
– per tutte le strutture ove è prevista, aggiornale la valutazione del rischio.
In presenza di un caso singolo o di un cluster:
– rivedere le misure già messe in atto e effettuare la bonifica;
In presenza di un cluster:
– rivedere le misure di controllo ed effettuare la bonifica
MAGGIORE DI 10.000 UFC/L
Contaminazione importante:
– mettere in atto immediatamente misure di bonifica, sia in presenza che in assenza di casi.
– Provvedimenti di sanificazione e bonifica in relazione agli esiti delle analisi nelle torri di raffreddamento
MINORE O UGUALE A 1.000 UFC/L
verificare che siano in atto e rispettate le misure di controllo
MAGGIORE DI 1.000 MA MINORE O UGUALE A 10.000 UFC/L
– in assenza di casi: verificare che siano in atto e rispettate le misure di controllo
– in presenza di un singolo caso o di un cluster: rivedere le misure di controllo ed effettuare la bonifica.
MAGGIORE DI 10.000 UFC/L
Contaminazione importante: mettere immediatamente in atto le misure di bonifica, si in presenza che in assenza di casi clinici.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 marzo 1995, n. 1650.
Criteri/requisiti per l’esercizio della terapia dialitica in regime ambulatoriale. Centri dialisi.
Linee Guida del SIN (Società Italiana di Nefrologia)
Delibera della Giunta Regionale – 424 del 2006
MINISTERO DELLA SALUTE DECRETO 6 aprile 2004, n.174
Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano.
Decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31
ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 98/83/CE RELATIVA ALLA QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO
NORMA UNI CTI 7550
REQUISITI DELLE ACQUE PER GENERATORI DI VAPORE E RELATIVI IMPIANTI DI TRATTAMENTO
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